Avv. Gian Franco Siuni
L'Avv. Gian Franco Siuni, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Cagliari, già professore di ruolo di discipline giuridiche ed economiche nelle scuole secondarie superiori (Ragioneria e Geometri), patrocinante presso le Giurisdizioni Superiori e Cassazionista, svolge l'attività di penalista su tutto il territorio nazionale. Titolare dello Studio Legale Siuni, con sedi a Oristano e Bassano del Grappa, è un avvocato del Foro di Oristano.
Tra i numerosi casi di rilievo trattati dall'Avv. Siuni si annoverano: Omicidio volontario e sequestro di persona; Omicidio di Raffaele Ortu; Omicidio di Salvatore Elias; Omicidio di Pier Paolo Meloni; Duplice omicidio dei fratelli Falchi, Salvatore e Giovanni; Faida di Noragugume; Sequestro di persona in danno di Silvia Melis; Sequestro di persona in danno di Miriam Furlanetto; Strage di Villacidro; Omicidio di Angelo Filindeu; Omicidio di Antonio Mocci; Omicidio di Antonio Murranca di Pompu; Omicidio del Lago.
È autore, insieme al suo allievo Dott. Andrea Medde, del libro "Il sospetto quale condizione della vendetta. Storie di faida in Sardegna".
Avv. Gian Franco Siuni
Indirizzo: Via Cagliari, 238 - 09170 Oristano
Email: avv.siuni@gmail.com - avvgianfrancosiuni@cnfpec.it
Telefono: 0783 303508 - 3356065811
Partita Iva: 00654270958
Il sospetto quale condizione della vendetta.
Storie di faida in Sardegna
La trama può sembrare scontata: morti ammazzati, processi ergastoli. Racconti popolati da personaggi spietati e umanamente ai margini. Ciò che però fa la differenza nel libro scritto a quattro mani da Gianfranco Siuni, penalista di razza con una vasta casistica processuale (dai sequestri Vinci, Checchi, Furlanetto, Silvia Melis, dell'avvocato Antonio Piras) e dall'avvocato (allora praticante) Andrea Medde, è la molla del sospetto. Un filo robusto che regge le 140 pagine strutturate quanto un Cannonau d'annata. Nel libro "Il sospetto quale condizione della vendetta i due autori ripercorrono le faide da muretti a secco, oggi patrimonio dell'umanità e ieri di disperati senza umanità. Un lavoro che non svolazza nell'astratto ma scava fino all'osso un caso giudiziario trattato davanti alla Corte di Assise fino alla Cassazione. Le pagine sono colorate da personaggi come i nomignoli che si portano addosso:"Terrore", "Zizzu", "Burdellu", "Pardula".